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La doppia coppia Lavoisier: i segreti del dipinto

La tela ad olio di Jacques-Louis David (1748-1825) che nel 1788 ritrae i signori de Lavoisier e cioè Antoine Laurent Lavoisier (1743-1794) e Marie-Anne Pierrette Paulze (1758-1836), rappresenta l’icona universale del principale artefice della rivoluzione chimica, immagine rafforzata dalla presenza della moglie, sua indispensabile collaboratrice.

Osservando il quadro nel suo insieme (260×200 cm), si nota che Antoine-Laurent non è la figura centrale, poiché sovrastata da quella di Marie-Anne Pierrette che quasi eclissa il vestito cupo del marito col suo voluminoso abito bianchissimo. Lei guarda fuori dalla tela con sguardo freddo e leggermente divertito mentre la sua postura comunica all’osservatore il ruolo importante che realmente ricopre e che è in perfetto equilibrio complementare con quello del marito. Lei assume la posa di appoggiarsi a lui, ma la situazione è perfettamente controbilanciata dal suo sguardo adorante verso di lei. Lavoisier doveva molto a sua moglie, che collaborò attivamente alla realizzazione dei suoi esperimenti. Inoltre, Marie-Anne mise a frutto le tecniche di disegno apprese da David stesso per produrre mirabili schizzi degli esperimenti e delle apparecchiature di laboratorio. Le sue indubbie qualità nell’impeccabile interpretazione del ruolo di padrona di casa e nel saper accogliere e trattenere esimi visitatori e colleghi internazionali del marito, si accompagnavano alla sua notevole capacità di leggere e tradurre, nonché di comprendere e criticare, opere scientifiche scritte in inglese. In un’epoca in cui la scienza era di fatto preclusa alle donne, lei non era – come alcune storie hanno suggerito – solo una moglie e un’assistente premurosa, ma una valente collaboratrice. Dopo l’esecuzione di Laurent-Antoine nel 1794, sopravvisse alla bancarotta e riuscì a recuperare tutti i libri confiscati al marito, a sistemare i suoi appunti e a farli pubblicare. Quindi, partì per l’Inghilterra, dove incontrò e sposò l’intrepido avventuriero e fisico Benjamin Thompson, conte Rumford, che, nel 1799, contribuì alla fondazione della Royal Institution di Londra. Il matrimonio fu infelice e Marie-Anne tornò presto in Francia, morendo a Parigi nel 1836 all’età di 78 anni e conservando per sempre il nome del suo illustre primo marito.

Tornando al ritratto dei signori de Lavoisier, di primo acchito sembrano esprimere l’incarnazione di una coppia moderna nata dall’Illuminismo. Ma come talvolta accade, la prima sensazione non è quella giusta. Infatti, un’indagine scientifica approfondita ha fornito un risultato sorprendente: la tela esposta al Metropolitan Museum of Art di New York, che raffigura una coppia borghese votata alla scienza, è il risultato di un’abile modifica dell’originale versione pittorica che, al contrario, li avrebbe ritratti con un’identità totalmente diversa e cioè quella di una coppia aristocratica osteggiante ornamenti e arredi di lusso. Nell’anno in corso, alcuni ricercatori americani hanno utilizzato tecniche microscopiche e spettroscopiche per indagare sui pigmenti e sulle tecniche utilizzate da David, rivelando la composizione pittorica originale, successivamente ridipinta dall’artista stesso. L’approccio analitico, basato sulla combinazione di sofisticate tecniche analitiche quali la macrofuorescenza a raggi X e la microscopia elettronica a scansione (SEM), ha permesso di visualizzare l’esistenza di una composizione pittorica antecedente e nascosta dallo stesso David grazie ad abili pennellate sottili e atte a garantire una dettagliata copertura multistrato, ottenuta con l’impiego di specifici pigmenti coprenti quali il bianco cerussite (Pb), il vermiglio cinabro (Hg), il bianco gesso (Ca), il rosso ematite e il giallo goethite (Fe).

Focalizzando l’attenzione sulla figura di Antoine Laurent Lavoisier, il dipinto del 1788 lo ritrae accanto ai suoi luccicanti strumenti scientifici, che però l’analisi ha dimostrato essere stati aggiunti da David in un secondo tempo. Il più difficile processo inverso di copertura è stato adottato da David nel nascondere agli occhi dei posteri repubblicani gli scaffali di libri che nella versione iniziale adornavano la parete sullo sfondo del dipinto. Doveva trattarsi di compromettenti libri contabili, strumenti di controllo dell’amministrazione monarchica da esibire certamente con orgoglio durante lo svolgimento dell’importante incarico di esattore delle tasse, ruolo ricoperto con estremo zelo ed onestà da Lavoisier prima di affermarsi come indiscusso padre della chimica moderna alla vigilia dell’epopea rivoluzionaria. D’altra parte, proprio l’attività di riscossione delle tasse per la Francia di Luigi XVI fu la causa che gli costò la condanna alla ghigliottina, accusato dai rivoluzionari di essere un arricchito tirapiedi della monarchia.

Per quanto riguarda Marie-Anne Pierrette, nell’immagine nascosta lei ostenta una parrucca esuberante, adornata da un vistoso cappello rosso e nero con nastri e ornamenti floreali, secondo la moda di fine 700’, caratteristica dello stile sfarzoso della classe dominante.

In conclusione, lo studio scientifico del 2021 ha evidenziato che la prima stesura dell’opera di David ritraeva una coppia non certo ispirata ai principi illuministi – come per altro il loro appassionato impegno scientifico dimostrò ampiamente – ma osteggiante i privilegi e le icone di una classe sociale ritenuta dalla Rivoluzione nemica della borghesia e del popolo. L’ipotesi più probabile è che le modifiche siano state apportate da David nello stesso anno 1788, presumibilmente per salvare l’immagine dei suoi modelli, mentre la Francia si avviava verso la rivoluzione. Resta il dubbio su chi abbia deciso la modifica del dipinto: l’artista o i signori de Lavoisier, dopo aver capito da che parte stesse soffiando il vento? I fatti attuali invitano ad accontentarsi della valutazione tecnica e cioè che il quadro costituisce una testimonianza dell’incredibile perizia di David, dal momento che eventuali revisioni e ridipinture a olio possono essere smascherate facilmente esaminando le ombre delle aree in rilievo dovute al maggiore spessore della vernice. D’altra parte, la storia narra che David – affermato ritrattista durante la monarchia – a un certo punto giurò fedeltà a Robespierre e alla Rivoluzione e quando Napoleone Bonaparte andò al potere cercò il favore del nuovo sovrano. Non a caso, il dipinto dell’imperatore in sella al cavallo impennato è probabilmente la sua fatica più nota…ovviamente insieme alla “doppia fatica” di aver ritratto la coppia Lavoisier.

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